I Cicli della Violenza

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“I Cicli della Violenza”

Con l’espressione “violenza di genere” si indicano tutte quelle forme di abuso che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.

La parola “genere” è un concetto relativamente recente nelle scienze sociali: sebbene il termine sia stato introdotto per la prima volta nel 1955 dal sessuologo John Money bisogna attendere il 1970 per la sua diffusione, quando le teorie femministe hanno iniziato a promuovere la distinzione fra il sesso biologico e il costrutto sociale di genere. Se “sesso” rimanda alla natura biologica di maschio o femmina, e quindi alla dimensione corporea, secondo la teoria del genere, le persone nascono maschio o femmina ma solo successivamente imparano a essere uomini, donne o entrambi. Le percezioni di genere sono profondamente radicate, variano ampiamente all’interno e tra le culture, e possono cambiare nel tempo. 

Il genere, dunque, non è maschio o femmina né riguarda l’orientamento sessuale, ma fa riferimento alla personale identificazione nel maschile o nel femminile, o in entrambi, o in nessuno. E’ quindi relativo a qualità o caratteristiche che la società attribuisce a ciascun sesso come norme, ruoli e relazioni tra e con i gruppi di donne e uomini.

La violenza contro le donne  rappresenta un problema ampio e diffuso sebbene sia spesso trascurato o negato. È messa in atto con l’unico scopo di ottenere e mantenere il controllo sulla donna e occorre indipendentemente da orientamento sessuale, età, etnia e livello economico. Ha conseguenze negative nei confronti della donna, dei familiari e, in generale, di tutti quelli coinvolti direttamente o indirettamente.

VIOLENZA DI Coppia come RICONOSCERLA?

Si è in una relazione violenta quando uno dei due partner domina e/o controlla l’altra persona. Gli strumenti psicologici dell’abusante sono l’intimidazione e lo scarico di responsabilità che possono originare nella vittima emozioni come paura, colpa e vergogna.

La violenza inizialmente agita mediante minacce, dirette o velate, può in seguito degenerare in azioni fisiche a danno della donna e/o di coloro che la circondano, con danni la cui gravità varia fino al femminicidio e quindi alla morte della vittima.

Se la relazione che stai vivendo adesso è violenta e mina la tua integrità fisica e psicologica, anche se i segni sono piccoli e difficilmente visibili all’esterno, è molto probabile che troverai vere alcune delle seguenti affermazioni:

• Hai paura del tuo partner per la maggior parte del tempo;

• Eviti di dire o fare qualcosa per paura della reazione del tuo partner;

• Ti senti sempre sbagliata verso il tuo partner;

• Credi di meritare di essere ferita o maltrattata;

• Pensi di essere pazza;

• Ti senti impotente;

Il tuo partner:

• Urla contro di te;

• Ti critica e umilia;

• Ti tratta così male che sei in imbarazzo di fronte ad amici o familiari;

• Ignora o denigra le tue opinioni o successi;

• T’incolpa del suo comportamento violento;

• Ti vede come una proprietà o un oggetto sessuale, piuttosto che come una persona;

• È spesso di malumore e imprevedibile;

• Ti fa del male o minaccia di ferirti o ucciderti;

• Minaccia di prendersi i vostri bambini o far loro del male;

• Minaccia di suicidarsi se lo lasci;

• Ti costringe a fare sesso;

• Distrugge i tuoi oggetti personali;

• È eccessivamente geloso e possessivo;

• Controlla dove vai o cosa fai;

• T’impedisce di vedere i tuoi amici o la famiglia;

• Limita il tuo accesso al denaro, al telefono e alla macchina;

• Ti controlla continuamente;

Se riconosci te e il tuo partner in queste descrizioni è molto probabile che tu sia in una relazione violenta e che il tuo partner sia abusante.

L’abuso psicologico e l’uso della forza contro qualcuno danneggiano o possono mettere in pericolo la vita della persona.

Nelle relazioni violente, questo ciclo si ripete ininterrottamente crescendo d’intensità e pericolosità. 

Col procedere della relazione la donna è sempre più in pericolo, la fase luna di miele diviene più breve mentre le altre due aumentano in frequenza e gravità e, se non interrotte in tempo possono, in casi estremi, condurre a gravi danni per la donna fino alla morte.

Nonostante questo, molte donne ancora decidono di non denunciare e di ritornare dal partner violento. Questo accade anche perché le vittime ritengono erroneamente che la situazione possa cambiare, che è stata colpa loro, che è ancora tutto sotto il loro controllo e che se faranno maggiore attenzione la prossima volta non succederà.

Nessuno invece dovrebbe sopportare questo tipo di dolore. Se hai riconosciuto di essere in una relazione violenta, rivolgiti ad un centro antiviolenza della tua zona, oppure chiama il 1522.


Anna Silvia Angelini

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