L’UOMO MALTRATTANTE
E’ stato verificato che molto spesso il “soggetto maltrattante”, ovvero il responsabile dei maltrattamenti nei confronti di una persona vittima di violenza psicologica, ha vissuto nel passato in un ambiente inadeguato ove la violenza psicologica e fisica la facevano da padrone e pertanto è stato portato a ripetere le azioni nefaste che ha visto compiere.
(Un bambino accolto,rispettato,valorizzato, ascoltato, cui si insegna a riconoscere le sue emozioni, a verbalizzarle e gestirle,non diventa un uomo violento).
Le modalità con le quali il persecutore esercita la violenza psicologica sul/sulla partner sono ben note, qui di seguito brevemente le riepiloghiamo :
Controllo totale dei movimenti della vittima.
Lesione dell’autostima della vittima
Denigrazione e diffamazione della vittima
Colpevolizzazione di tutti gli atti o azioni compiuti dalla vittima.
Uso di minacce e metodi intimidatori nei confronti della vittima, Stalking, Violenza economica, ovvero non concedere alla vittima la possibilità di utilizzare il denaro familiare a proprio piacimento.
Gelosia molesta ed esagerata (scenate, alterchi anche dinnanzi a terze persone)
Limitazione della libertà della vittima impossibilitata a frequentare amici o parenti.
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Tutto ciò per un odioso senso del possesso che prova il persecutore nei confronti della vittima, che al pari di una “cosa” viene “posseduta”, minacciata, intimorita, al fine di tenerla invischiata in una specie di “ragnatela” dalla quale essa non può più uscire.
Per questo motivo il persecutore pervaso dal proprio “dovere di controllo” mina con tutti i mezzi l’autostima della vittima, facendone un oggetto nelle sue mani, da manipolare a proprio piacimento.
E così la ridicolizza, la deride, la offende, la umilia, la mortifica, le toglie ogni tipo di indipendenza, al fine di annientarla e distruggerla come persona.
Anna Silvia Angelini
Centro d’ascolto
“Uscita di Sicurezza”