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PERCHE' TANTE DONNE VITTIME DI VIOLENZA NON DENUNCIANO????
Sono
presso la sede di A.I.D.E. Nettuno, in compagnia della Presidente Anna Silvia
Angelini e della Dottoressa Valentina Pompozzi.
Rivolgo
loro questa domanda:
Perché
tante donne vittime di violenza non denunciano?
Mi
risponde la Presidente: Le donne vittime di violenza, spesso hanno paura di
denunciare pensando di non essere credute, una domanda molto frequente di una
vittima di violenza è: come faccio a dimostrare che effettivamente ho subito
una violenza? lui mi dice che mi farà togliere i figli, siamo purtroppo ancora
intrisi di una cultura che tende a colpevolizzare la donna… una gogna che si va
a sommare alle violenze dalla stessa subite. Le donne non denunciano per senso
di vergogna, per auto colpevolizzazione, perché rimangono bloccate dalla paura,
e si recriminano il fatto di non essere riuscite a reagire. Una
donna vittima di abusi, si sente sola, non si sente tutelata dallo Stato (le
istituzioni in molti casi sono inesistenti), la donna viene lasciata in una
fase di stallo dove in molti casi si arriva all'omicidio per mano del Folle,
purtroppo non siamo protette. Il governo, non fa
bene il suo mestiere se lascia tante donne e tanti bambini in mezzo alla strada
senza rifugio (molte volte le case rifugio sono lontane e non adeguate) e senza
la possibilità economica di poter andare via per conto proprio. E sono questi i
modi attraverso i quali soprattutto una donna può salvarsi la vita. Senza un
reddito non avrà altrimenti alcuno strumento per sottrarsi alla violenza. Si parla tanto di piani antiviolenza ma non si capisce a che tipo di violenza
si riferiscono, e nessuno mette in atto programmi di prevenzione. Tutto viene
realizzato secondo la teoria quando in realtà quel che si dovrebbe fare, per
l’appunto, è fornire alle donne strumenti affinché possano allontanarsi da
situazioni violente.
A.I.D.E. Nettuno è attiva sul territorio dal 2013 con un Centro di Ascolto “Uscita di
Sicurezza”.
Mi
parli di cosa è uno sportello di ascolto antiviolenza e quali caratteristiche
deve avere al suo interno?
Uno
sportello d’ascolto antiviolenza, deve essere una struttura accogliente, sia
per le donne che intendono denunciare i maltrattamenti subiti e sia per quelle
che intendono scappare da chi causa loro violenze.
Uno
sportello serio e affidabile, deve dare informazione, ascolto e offrire un
ambiente protetto alla donna che decide di raccontare la sua storia.
Deve
offrire percorsi personalizzati di sostegno, (non tutte le violenze sono
uguali) ed effettuare attività di valutazione ed invio verso una struttura protetta
(in situazione di emergenza). Compito
di uno sportello efficace, è realizzare iniziative di sensibilizzazione e
denuncia, relative al problema, mappando i servizi socio – sanitari presenti
sul territorio. L’accoglienza
della donna, rappresenta il primo momento di ascolto, orientamento e supporto. Il
primo contatto avviene quasi sempre per via telefonica, poi in sede si
approfondisce la questione attraverso un primo incontro, finalizzato alla
conoscenza reciproca, ed alla identificazione di una prima ipotesi di uscita
dalla situazione di difficoltà descritta. Dopo la
fase dell’accoglienza si passa alla fase di accompagnamento e sostegno alla
donna, pensato e concordato insieme. Le caratteristiche
di uno sportello affidabile “dovrebbero essere”: accoglienza; ascolto (privo
di giudizio); protezione ed interruzione del ciclo di violenza, mediante
l’allontanamento della donna e dei figli dalla loro abitazione, e collocazione
degli stessi, al di fuori della propria abitazione (albergo, casa rifugio o
altra abitazione). Quello
che necessitano quasi tutte le donne che si trovano in questa situazione è
un confronto per “vederci più chiaro”. Stanche
di subire angherie da parte del partner si sentono confuse, hanno paura e non
riescono a trovare una soluzione.
L’accoglienza
è un atteggiamento importante, la donna si sente rassicurata, protetta e non
più sola, si sente tutelata, sostenuta e riesce a ritrovare la forza
per avviare un percorso di uscita.
Ringrazio
la Presidente Anna Silvia Angelini e la Dott.ssa Valentina Pompozzi per queste
delucidazioni.
Tante
donne sul nostro territorio ignorano l’esistenza di questo sportello, e rimangono
nell'ombra con la speranza che un super eroe venga a salvarle.
Non è
così purtroppo, quindi non abbiate paura.
Rivolgetevi
ad associazioni serie e preparate, informatevi e vedrete che da quel tunnel si
può uscire.
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